"Venuto
al mondo" è un romanzo di Margaret Mazzantini, pubblicato nel
2008 e vincitore del Premio Campiello 2009.
"Componiamo
il prefisso, il numero. Aspettiamo il vuoto, quel salto di nazione,
di chilometri di terra e di mare (…)"
LA MIA RECENSIONE:
Un
libro che "odora di aeroporti e di attese".
Un
libro che sa "di vento, di chilometri e di distanza", di
mare e di granate.
È
la storia di Gemma che, una mattina, dopo sedici anni, sale su un
aereo insieme al figlio Pietro e torna a Sarajevo - città-confine
tra Occidente e Oriente.
Una
città ancora ferita da un passato doloroso e non troppo lontano,
piena di ricordi: l'odore acre della cipolla nei cevapcici e delle sigarette, il suono delle risate sgangherate sottofondo di serate
alcoliche di giovani costretti ad invecchiare troppo presto e quello
di una lingua galante, ma dalle troppe consonanti, speranze e sogni per il
futuro, voglia di vivere e una stanza di albergo - oggi coperta di
polvere.
Ad
attenderla all'aeroporto Gojko, poeta bosniaco, forse amore mancato, quasi
un fratello che - in occasione delle Olimpiadi invernali del 1984 fece incontrare a Gemma l'amore della sua vita, Diego: il fotografo delle
pozzanghere, il genovese che "Ma tu come fai ad essere sempre
così felice?" "Semplice, mi fa schifo la tristezza".
È
la storia del loro amore e del
loro cammino verso un figlio.
Un
cammino appassionato e doloroso, in cui vita e morte, pace e guerra -
si intrecciano inesorabilmente fino alla fine.
Il
coraggio di Aska, la determinazione di Sabina, la compostezza di
Velida, la crudeltà senza fine dell'essere umano.
Un
finale forte, che ti lascia senza parole.
Ma
un finale di speranza, un inno alla vita, un raggio di sole che ti
riscalda dopo tanta pioggia e buio.
È
la prima volta che leggo un romanzo di Margaret Mazzantini e sono
rimasta colpita dal suo stile: intimo, mai banale, preciso nella descrizione
dei particolari, spesso crudo ma allo stesso tempo delicato e sempre attento a conservare l'identità e la dignità dei personaggi.
Un romanzo toccante, coinvolgente, che fa viaggiare, e di cui io consiglio assolutamente la lettura.
MGH
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